Alessandro Ignazio Marcello (Venezia, 1º febbraio 1673[1] – Venezia, 19 giugno 1747) è stato un compositore italiano.
Alessandro Marcello proveniva dalla più alta classe nobiliare veneziana: era il primogenito del senatore Agostino e di Paolina Cappello e fratello maggiore di Benedetto, anch'egli compositore. Studiò a Padova e ricevette l'istruzione musicale dal padre,[2] musicista dilettante di buon livello, tra i protagonisti della vita musicale della Serenissima, collegato strettamente al Teatro lirico di Sant'Angelo presso cui lavorava il contemporaneo Antonio Vivaldi. Nel dicembre 1690 Marcello divenne membro del Maggior Consiglio e tra 1700 e 1701 ebbe incarichi diplomatici nel Peloponneso ed in Oriente.[3] Nel frattempo cominciò a sviluppare numerosi interessi: scrisse otto libri di distici che pubblicò nel 1719 sotto il titolo Ozii giovanili; dipinse alcuni affreschi nelle residenze familiari di Venezia e di Strà e nella chiesa di San Marcuola; si dedicò inoltre alla filosofia, alla matematica, alla meccanica e alla collezione di strumenti musicali, che raccolse in una galleria di strumenti.[3] Fu membro del Consiglio dei Quaranta, dell'Accademia della Crusca e dell'Accademia degli Animosi;[4] tra i vari incarichi che ricoprì per il governo veneziano, analogamente a quanto poi fece il figlio Lorenzo, vi furono anche quelli di giudice dell'autorità che regolava i canali e di membro della Signoria.[3]
Marcello teneva concerti nella sua casa di Venezia. Sebbene fosse un nobile dilettante,[2] compose e pubblicò diverse raccolte di concerti, inclusi sei concerti per oboe pubblicati sotto il titolo La Cetra (ad Augusta nel 1740 circa), cantate, arie, canzonette e sonate per violino. Marcello compose anche sotto lo pseudonimo di Eterio Stinfalico,[2] come membro della celebre Pontificia Accademia degli Arcadi.
Fonte: Wikipedia