Non ti ricordi quel mese d’Aprile,
quel lungo treno che andava al confine.
Che trasportavano migliaia degli alpini:
su, su correte: è l’ora di partir!
Dopo tre giorni di strada ferrata,
ed altri due di lungo cammino,
siamo arrivati sul Monte Canino
e a ciel sereno ci tocca riposar.
Se avete fame guardate lontano,
se avete sete la tazza alla mano.
Se avete sete la tazza alla mano
che ci rinfresca la neve ci sarà.
Non pù coperte lenzuola pulite.
Non più il sapore dei caldi tuoi baci.
Solo si sentono gli uccelli rapaci,
tra la tormenta e il rombo del cannon.
Alla mattina il tenente fa sveglia
e tutt’a un tratto riunisce i plotoni
e sulle cime degli alti burroni
tutti insieme il fucile si sparò.
E più di venti li ho visti a morire
e tutti gli altri li ho visti a scappare
e si sentivano tra loro a gridare
"se ci rendiamo, saremo prigionier".
Monte Canino è un canto popolare che fa riferimento al Monte Canin in provincia di Udine, teatro, durante la prima guerra mondiale, di aspri combattimenti tra l'esercito italiano e quello austriaco. Anno di composizione 1916. Esso racconta e documenta ancor oggi le sofferenze degli alpini nel corso dell'estenuante guerra di posizione in cui gli eserciti contendevano palmo a palmo i terreni più impervi, costretti a combattere e a morire di ferite o di stenti a 2.500 metri di quota.