Io vagabondo

Schede primarie

Genere: 

Testo di Alberto Salerno

Io un giorno crescerò
E nel cielo della vita volerò
Ma un bimbo che ne sa
Sempre azzurra non può essere l'età
Poi una notte di settembre mi svegliai
Il vento sulla pelle
Sul mio corpo il chiarore delle stelle
Chissà dov'era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile

Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio

Sì, la strada è ancora là
Un deserto mi sembrava la città
Ma un bimbo che ne sa
Sempre azzurra non può essere l'età
Poi una notte di settembre me ne andai
Il fuoco di un camino
Non è caldo come il sole del mattino
Chissà dov'era casa mia
E quel bambino che giocava in un cortile

Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio
Io, vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio
Vagabondo che son io
Vagabondo che non sono altro
Soldi in tasca non ne ho
Ma lassù mi è rimasto Dio

"Io vagabondo" (che non sono altro) è una canzone portata al successo dal gruppo musicale italiano dei Nomadi, che la registrarono nel 1972. La canzone è stata scritta da Alberto Salerno (parole) e da Damiano Dattoli, bassista del gruppo, (musica).