Ludwig van Beethoven ([beˈtɔven] o [beˈtoven][1]; in tedesco [ˈluːtvɪç fan ˈbeːthoːfn̩][2][3]; Bonn, 16 dicembre[4] 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) è stato un compositore e pianista tedesco.
Figura cruciale della musica colta occidentale, Beethoven fu l'ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese ed è considerato uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, tanto da essere annoverato anche tra i più grandi geni della storia della musica nonostante la sordità (ipoacusia) che lo colpì prima ancora di aver compiuto i trent'anni; egli continuò imperterrito a comporre, condurre e suonare, trasmettendo attraverso queste melodie una sensazione di pace, nonostante avesse perso completamente l'udito. Beethoven ha lasciato una produzione musicale fondamentale, straordinaria per forza espressiva e per la capacità di evocare emozioni.[5]
Beethoven influenzò fortemente il linguaggio musicale del XIX secolo e di quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Il mito del Beethoven "artista eroico", capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento, crebbe moltissimo nel periodo Romantico;[6] tuttavia pur anticipando molti aspetti del futuro Romanticismo[7][8] la sua adesione alle regole dell'armonia nelle modulazioni, il rigetto dei cromatismi nelle melodie, nonché la cura dell'equilibrio formale dei brani lo collocano nel solco della tradizione del classicismo.[9]
Nel vasto catalogo delle composizioni beethoveniane hanno grande rilievo la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche.
Fonte: Wikipedia