Testo di anonimo, melodia di E. De Curtis.
Non ne parliamo di questa guerra
che sarà lunga un'eternità;
per conquistare un palmo di terra
quanti fratelli son morti di già!
Fuoco e mitragliatrici,
si sente il cannone che spara;
per conquistar la trincea:
Savoia ! - si va.
Trincea di raggi, maledizioni,
quanti fratelli son morti lassù!
Finirà dunque 'sta flagellazione?
di questa guerra non se ne parli più.
O monte San Michele,
bagnato di sangue italiano!
Tentato più volte, ma invano
Gorizia pigliar.
Da monte Nero a monte Cappuccio
fino all'altura di Doberdò,
un reggimento più volte distrutto:
alfine indietro nessuno tornò.
Fuoco e mitragliatrici,
si sente il cannone che spara;
per conquistar la trincea:
Savoia ! - si va.
"Fuoco e mitragliatrici" è una canzone della prima guerra mondiale che utilizza l'aria della canzone napoletana "Sona chitarra", composta da Ernesto de Curtis nel 1913. L'autore anonimo del testo denuncia le terribili condizioni nelle trincee dove, per conquistare pochi metri, si perdono tanti compagni.